Orforglipron – agonista orale del recettore del peptide-1, simile al glucagone (GLP-1RA) – ha raggiunto l’endpoint primario nello studio di Fase III ACHIEVE-1, riducendo i livelli di emoglobina glicata (A1C) in media dall’1,3% all’1,6%, rispetto al valore basale dell’8%. Il tutto dopo 40 settimane di somministrazione.
ACHIEVE-1 è uno studio randomizzato, controllato con placebo, in doppio cieco. Ha valutato orforglipron in tre dosaggi – 3 mg, 12 mg e 36 mg – in adulti con diabete di tipo 2 e controllo glicemico inadeguato con la sola dieta e l’esercizio fisico.
Il candidato di Eli Lilly ha anche ottenuto un buon risultato in un endpoint secondario chiave, con oltre il 65% dei partecipanti che assumevano la dose più alta che hanno raggiunto un valore di emoglobina glicata inferiore o uguale al 6,5%, al di sotto della soglia stabilita dall’American Diabetes Association (ADA) per la diagnosi di diabete.
Ma, soprattutto, orforglipron ha fatto registrare una significativa perdita di peso da parte dei partecipanti. Una perdita di peso che, in media, è stata di 7,2 kg nel gruppo che assumeva il dosaggio più alto, a fronte dell’1,5 kg del gruppo placebo.
Per quanto riguarda il profilo di sicurezza, orforglipron è risultato coerente con quello della sua classe di appartenenza. Gli eventi avversi più comunemente riportati sono stati di natura gastrointestinale e generalmente di gravità da lieve a moderata. Non è stato osservato alcun segnale di allarme per la sicurezza epatica.
Rispetto all’1% registrato nella coorte placebo, i tassi di interruzione del trattamento a causa di eventi avversi provocati da orforglipron sono stati del 6% nel gruppo a basso dosaggio, del 4% nel gruppo a dosaggio medio e dell’8% in quello ad alto dosaggio.
Sulla base di queste evidenze Eli Lilly prevede di presentare domanda di approvazione per orforglipron come trattamento per la gestione del peso a tutte le agenzie regolatorie mondiali entro la fine del 2025. A questa richiesta seguirà la sottoposizione di una seconda domanda di approvazione per il candidato nel trattamento del diabete di tipo 2, prevista nel 2026.